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nicolas

Metaverso e auto: le principali case sbarcano sul Web 3.0

Metaverso e auto: le principali case sbarcano sul Web 3.0 2560 1280 OpenMall

Qual è il vantaggio di guidare un’auto sul metaverso? È più sicuro, su questo non ci piove, e non ci sono limiti di velocità! Il mondo automotive non si sta facendo pregare per entrare nella realtà virtuale e proprio negli ultimi giorni abbiamo visto sviluppi interessanti in merito.

Renault: stabilimenti nel metaverso

Renault, per aumentare efficienza e competitività, ha investito 225 milioni di euro per la riproduzione virtuale dei suoi stabilimenti, con sede virtuale a Flins-sur-Seine, vicino Parigi. 10.000 sensori restituiscono i dati di tutti gli oggetti che compongono le fabbriche, con gli operatori e gestori che hanno accesso ai dati in tempo reale. Per rendere visibile la gestione del flusso, entrano in gioco le “Torri di Controllo”, che modellano tutte le fasi di produzione e di fornitura dell’auto. Per esempio, i dati su traffico e meteo vengono utilizzati per anticipare e posticipare le spedizioni. Risultato: ottimizzazione e gestione delle scorte, riduzione dei tempi di consegna. Il software EcoGy permette poi a Renault di pianificare i consumi e acquistare energia a minor prezzo, in modo da raggiungere gli obiettivi di eco-sostenibilità prefissati, e di monitorare le anomalie: le info consentiranno feedback alle auto connesse che si adatteranno di conseguenza, fino a creare un gemello virtuale dell’auto voluta.

Lo showroom sul metaverso di Fiat

Fiat Metaverse Store è invece il primo show-room sul metaverso, cui hanno contribuito Touchcast e Microsoft. Entro fine anno Fiat avrà integrato tutta la gamma della Nuova 500. Nel Metaverse Store è presente il Product Genius, una persona in carne e ossa incaricata di accogliere il cliente, che potrà conoscere a fondo l’auto con un’ampia visuale a 360 gradi e porre domande. Il cliente avrà anche la possibilità di personalizzare il modello e fare un test drive sulla Nuova 500 La Prima by Bocelli su La Pista 500, situata sul tetto dell’edificio Lingotto a Torino. Product Genius è sempre disponibile, dal lunedì al venerdi dalle 9.00 alle 20.00 e sabato dalle 10.00 alle 18.00. Entro il primo semestre del 2023, i clienti potranno esplorare una più ampia varietà di modelli e, partendo dall’Italia, il servizio virtuale sarà disponibile anche in altri mercati”.

Nissan sul metaverso con Ciro Immobile

Per entrare nel metaverso, Nissan Italia ha scelto la piattaforma Decentraland. Sul metaspace e-POWER EXPERIENCE si potrà scoprire la nuova gamma elettrificata e la motorizzazione e-POWER, che permette di viaggiare in elettrico per più di 1.000 km con un pieno di benzina. La Casa ha ingaggiato Ciro Immobile, attaccante della Nazionale Italiana di calcio, per il lancio dello spazio virtuale. I visitatori possono spostarsi e fare esperienze interattive con dei chatbot. Shop@home poi è la piattaforma virtuale dove configurare la propria auto, scoprire le modalità per l’acquisto online, conoscere le ultime offerte o calcolare il valore della propria vettura da restituire in permuta. Infine, è possibile partecipare ad un concorso per vincere un test drive reale di 24 ore su un Qashqai e-POWER, oppure di prenotare un normale test drive in concessionaria. I proprietari di un portafoglio crypto possono personalizzare il proprio avatar con un gadget virtuale Nissan.

Dubbi sul metaverso? Una nazione ci si potrebbe trasferire completamente

Dubbi sul metaverso? Una nazione ci si potrebbe trasferire completamente 2560 1280 OpenMall

“La nostra terra, il nostro oceano, la nostra cultura sono gli asset più preziosi per la nostra gente e per preservarli, a prescindere da cosa accada nel mondo reale, li sposteremo sul cloud”.

Una frase pronunciata da Simon Kofe, Ministro degli Esteri di Tuvalu (stato insulare di 12mila abitanti situato nel cuore dell’Oceano Pacifico), a margine della Cop27, l’ultima edizione dell’annuale conferenza sui cambiamenti climatici organizzata dalle Nazioni Unite.

Il tono e la colonna sonora di sottofondo esprimono angoscia, così come la suggestiva rappresentazione del ministro che parla con l’acqua del mare ad altezza ginocchia. Eppure non si tratta solo di una visione apocalittica, di una provocazione o di un disperato appello volto a salvare l’esistenza fisica dell’arcipelago, che entro il 2100 potrebbe essere completamente sommerso dall’oceano. Il metaverso infatti si appresta ad essere una realtà consolidata non solo per le imprese, ma anche per molte realtà istituzionali.

Il metaverso per far fronte al riscaldamento globale

L’attenzione è ovviamente rivolta ad altre nazioni insulari che, come Tuvalu, accusano il riscaldamento globale e il conseguente innalzamento del livello del mare. L’isola di Barbados nei Caraibi, per esempio, è minacciata anche dall’aumento di uragani, dei livelli di marea, delle temperature, da erosione costiera, e variazioni delle precipitazioni. Ciò ha spinto il governo ad aprire un’ambasciata sul mondo virtuale Decentraland, anche per permettere a chiunque di informarsi sul proprio territorio e invogliare i turisti virtuali a visitare fisicamente l’isola. Allo stesso modo, l’arcipelago caraibico di Grenada ha recentemente registrato un modello 3D di sé stessa che i funzionari governativi possono utilizzare per i piani di sostenibilità.

Dalle piccole isole alle grandi città

Nel 2021 San Francisco ha utilizzato i modelli digitali dei propri quartieri, realizzati grazie a Google e ai veicoli Waymo, per studiare i modelli di mobilità e gli spostamenti verso il porto, in modo da identificare i punti con scarsa qualità dell’aria e a creare un piano sistematico contro l’innalzamento delle temperature. Una strada intrapresa anche da Singapore.

Tra pochi mesi invece sarà Seoul, capitale della Corea del Sud, la prima città ad approdare interamente sul metaverso. L’obiettivo è trasferire tutte le principali attività della pubblica amministrazione per favorire l’interazione in forma digitale con gli utenti, ma non solo: sarà anche possibile visitare attrazioni cittadine, partecipare ad eventi e tornare indietro nel tempo per visitare edifici storici andati perduti. Vi è poi Mendoza City, in Argentina, dove la costruzione del gemello digitale ha aiutato i funzionari della città ad analizzare la salute degli alberi e determinare se gli arbusti fossero malati o se potessero venire salvati.

E in Italia?

Milano, Torino, Roma? No, la prima città italiana a sbarcare del tutto sul metaverso è Orvieto. “Orvieto nel Metaverso” è il nome del progetto, presentato alla Fiera TTG di Rimini, che consente all’utente di visitare virtualmente il Comune umbro con la guida di un avatar, la mascotte Anna. Al termine della visita, il viaggiatore può richiedere la Carta d’identità del Comune di Orvieto in tecnologia NFT, diventandone cittadino virtuale. Vedremo altri sviluppi di questo tipo nel nostro Paese?

Metaverso e tv: un’esperienza ancora più coinvolgente

Metaverso e tv: un’esperienza ancora più coinvolgente 1440 720 OpenMall

Film e serie tv hanno di per sé la caratteristica di coinvolgere, appassionare, tenere incollate allo schermo schiere di fan. I più sfegatati partecipano a intense sessioni di live-tweeting e sono portati ad acquistare altri prodotti come gadget e videogiochi. Ora però è tempo di sbarcare sul metaverso ed aumentare in maniera esponenziale il proprio tasso di coinvolgimento.

La prima serie sul metaverso

Il comico Maccio Capatonda è protagonista di Maccioverse, la prima serie in cui si può interagire con i personaggi dello show creando un proprio avatar. Lo scorso 25 settembre, sulla piattaforma ceca Somnium Space, ha avuto luogo la première, la prima di una serie tv interamente nel metaverso. Il giorno seguente sono usciti i cinque episodi di Maccioverse, la cui visione è disponibile in streaming sulla piattaforma Elisium.

Il metaverso rende possibile il primo film transmediale

Qualche appassionato di videogiochi ricorda il film Nirvana di Gabriele Salvatores? La pellicola con (tra gli altri) Diego Abatantuono, Claudio Bisio e Valerio Staffelli torna dopo 25 anni in un’esperienza immersiva da vivere in tempo reale attraverso i social media, il metaverso, un podcast e un Alternate Reality Game (ARG): dal 15 dicembre vecchi e nuovi personaggi interagiranno in tempo reale con gli spettatori e con il regista sulla piattaforma The Nemesis, nello spazio virtuale di Rai Cinema. Il remake transmediale verrà lanciato in anteprima durante una lectio magistralis di Salvatores al Centro Congressi d’Ateneo dell’Università La Sapienza, presso il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale.

Rai Cinema e metaverso: il primo cortometraggio virtuale

C’è sempre Rai Cinema dietro il primo cortometraggio italiano nel metaverso. Lo scorso 8 novembre “Solitaire” di Edoardo Natoli è stato proiettato sul medesimo spazio virtuale di Nirvana. Il giorno successivo, il corto è uscito su Rai Cinema Channel, la piattaforma online gratuita on demand di Rai Cinema. Un percorso iniziato nel 2019 dal broadcaster nazionale con il lancio della prima app di realtà virtuale. Il metaverso di Rai Cinema, accessibile da pc o da smartphone senza necessità di registrazione, permette di vedere gratuitamente contenuti cinematografici, vivere eventi in streaming, visitare mostre con NFT, interagire con oggetti iconici del cinema ed esplorare l’isola di Rai Cinema. Non più dunque gli occhiali 3D di inizio anni ’10, ma il VR come nuovo oggetto di fruizione cinematografica.

Il tuo ufficio nel Metaverso? Per molte aziende è già realtà

Il tuo ufficio nel Metaverso? Per molte aziende è già realtà 1440 720 OpenMall

Brutto andare a lavoro, aprire la finestra (sempre che il freddo lo consenta) e avere come affaccio solo la grigia e uggiosa panoramica cittadina, vero? Un’ufficio nel metaverso può essere la soluzione!

Metaverso e aziende

Lo scorso 17 ottobre, durante il Meta Connect, Mark Zuckerberg ha svelato il Meta Quest Pro. Si tratta di un visore per il metaverso dedicato alle aziende. Il fondatore di Facebook lo ha definito “ l’unico monitor di cui avrai effettivamente bisogno”.

Sembra una realtà ancora lontana in Italia, ma un’indagine di The Innovation Group e Web3 Alliance ha rivelato che in realtà già il 7% delle aziende del nostro Paese ha già un progetto pilota nel metaverso.

Un ufficio nel metaverso

Iacopo Innocenti, un avvocato fiorentino, ha avuto l’idea di portare il suo studio nel metaverso. Ha acquistato il suo “edificio virtuale” in via Alfieri (dove ha sede quello reale) e, tanto per tornare alla domanda iniziale, si è creato un ufficio con vista su Santa Maria del Fiore e Palazzo Vecchio. Ma potrebbe optare per una location ancora più suggestiva, come un atollo delle Maldive.

Un imprenditore siciliano, Arduino Leone, si è spinto addirittura oltre. È infatti il fondatore di D-Service, azienda specializzata nel riprodurre studi e uffici nel metaverso, come quello di Confapi Sicilia. La postazione di lavoro sul Web 3.0 al momento mette a disposizione cin­que i tools: uno sche­da­rio per con­sul­ta­re e scam­bia­re i do­cu­men­ti, un pc per le vi­deo-con­fe­ren­ze, un te­le­vi­so­re per vi­sio­na­re ma­te­ria­le pub­bli­ci­ta­rio, un ava­tar per la co­mu­ni­ca­zio­ne via chat e un to­tem per ac­cor­cia­re i tem­pi nel rag­giun­ge­re un de­termi­na­to luo­go.

Eppure, la prima azienda in italia a sbarcare nel metaverso è stata la Cna (Confederazione nazionale dell’artigianato). Durante un evento formativo online cui hanno preso parte oltre 300 imprenditori, si è parlato proprio di potenzialità e sviluppi futuri del metaverso, con un centinaio di persone che hanno preso parte virtualmente al meeting attraverso la piattaforma Spatial. E tu che aspetti a creare il tuo ufficio 3.0?

Metaverso e cibo: dal fast fast food al tartufo d’Alba

Metaverso e cibo: dal fast fast food al tartufo d’Alba 2560 1280 OpenMall

Cosa rende il cibo sul metaverso migliore di uno nella realtà fisica? Che non permette di ingrassare!

L’idea sembra inconcepibile: come si può pensare di portare sulla realtà virtuale qualcosa di così strettamente collegato alla dimensione reale? Qualcuno ci ha provato, e a quanto pare con risultati niente male.

Fast food sul metaverso

La catena statunitense Wendy’s ha deciso di aprire il suo primo ristorante sul metaverso in collaborazione con Horizon World, piattaforma facente capo a Meta di Mark Zuckerberg. Al momento, per visitare la location c’è bisogno di indossare il visore Meta Quest, presentato lo scorso ottobre dall’ex CEO di Facebook Inc. Sarà possibile incontrare altri avatar, interagire con loro e cimentarsi in una gara a canestro.

Ma la novità più importante viene da Mc Donald’s. Il colosso del fast food lo scorso febbraio ha registrato dieci marchi per aprire almeno due ristoranti. I brevetti dovrebbero essere pronti nel giro di 8- 9 mesi, ma vista la rapidità con cui si sta sviluppando l’interesse nei confronti del metaverso, le licenze potrebbero arrivare in tempi più brevi. I locali potranno fornire file multimediali, opere d’arte, esperienze di realtà aumentata legate al mondo del cibo. Come ha spiegato l’esperto di brevetti Josh Gerben, “Vi basterà recarvi nel ristorante McDonald’s, piazzare il vostro ordine e poco dopo andare ad aprire la porta al rider che ve li consegnerà fino alla soglia di casa”. Uno dei panini più famosi, il McRib, è diventato un oggetto da collezione nel mondo digitale già questo novembre. 10 McRib sono stati prodotti sotto forma di NFT e distribuiti ad altrettanti fortunati utenti attraverso Twitter.

In Italia la prima sagra sul metaverso

In Italia, contraddistinti dal nostro gusto per il cibo e per ciò che è local piuttosto che da catene di fast food, è stata organizzata la “tartufo experience”, la faccia virtuale della 92° Fiera internazionale d’Alba. Un percorso interattivo in cinque tappe alla scoperta del tartufo bianco d’Alba: etimologia e ambito scientifico, descrizione dei territori di cerca, tecniche di individuazione ed estrazione, appuntamenti gourmet di show cooking e presentazione del Mercato Mondiale ad Alba. Quale sarà le prossima sagra/fiera sul metaverso?

Metaverso e AI, tra supercomputer e nuove funzionalità

Metaverso e AI, tra supercomputer e nuove funzionalità 2560 1280 OpenMall

Due delle più importanti innovazioni del XXI secolo, Metaverso e intelligenza artificiale (AI) sono pronte a unire le forze per dare vita a varie applicazioni che potrebbero letteralmente rivoluzionare la nostra vita.

A inizio anno infatti Meta, voltre ad essere impegnata con l’uscita dei suoi visori, ha presentato l’AI Research SuperCluster (RSC), che una volta ultimato sarà in assoluto il computer più potente al mondo. Come dichiarato dall’azienda, uno dei compiti del supercomputer sarà proprio quello di mantenere operativi e funzionanti i mondi digitali che compongono il metaverso. Nello specifico, ci sono diverse funzionalità rese possibili dalla combinazione tra metaverso e intelligenza artificiale.

Ambienti e personaggi nel metaverso

Sarà innanzitutto possibile creare un ambiente virtuale. Non più però “manualmente” grazie a un team di sviluppatori, bensì attraverso un modello di AI generativa. L’intelligenza artificiale provvederà poi a creare il nostro avatar realistico. Presto infatti lo spostamento sul metaverso di contesti formali come quello lavorativo richiederà la presenza di un nostro alter ego che non sia la riproduzione di qualche pupazzetto dei cartoni animati.

Una volta creati ambienti e personaggi digitali, bisognerà poi animarli. Un’ulteriore implementazione sarà dunque la capacità di catturare i movimenti (espressioni facciali incluse) del nostro avatar e trasformarli in movimenti dell’avatar sul metaverso. Inoltre, grazie all’intelligenza artificiale, sarà possibile far svolgere attività sempre più complesse agli NPC (Non-Playing Characters), come aiutare gli utenti e addirittura intrattenere conversazioni “profonde”.

Metaverso e sue nuove funzionalità

Più che introdurre funzionalità nuove, sarà importante implementarne alcune che tutto sommato già conosciamo nella nostra esperienza quotidiana con i device digitali. Per esempio consentire a un gruppo di persone di lingua diversa di parlarsi e capirsi in tempo reale. Inoltre, come già succede sui social network, è probabile che diversi algoritmi si metteranno in modo per tenerci il più possibile collegati e che siano utilizzati dalle aziende per ammaliarci con iniziative di marketing. Ma anche per creare un efficace sistema di vigilanza volto a punire e disincentivare offese, molestie e abusi.